FAVOLA DEGLI GNOMI
E DEI NUMERI ORDINALI
- di Mauro Panarelli, per le figlie Bianca e Carla -
C'erano un volta 20 gnomi.
Non sto a dirvi tutti i nomi perché neanche li ricordo.
Vivevano felici nel bosco di Lok e lavoravano moltissimo alla cava di pietra e come taglialegna.
Un giorno uno di loro venne a conoscenza che in un posto poco visitato del bosco, vicino alla Grotta Nera, c'era nascosta la Pietra Filosofale.
Con la pietra si potevano trasformare in oro altri oggetti e la cosa incuriosì molto gli gnomi poiché se l'avessero trovata avrebbero potuto diventare ricchissimi e smettere di lavorare.
Decisero pertanto di andare alla ricerca della pietra.
Partì il primo gnomo e non tornò più, partì il secondo gnomo e non tornò più, partì il terzo gnomo e non tornò più, partì il quarto gnomo e non tornò più, partì il quinto gnomo e non tornò più, partì il sesto gnomo e non tornò più, partì il settimo gnomo e non tornò più, partì l'ottavo gnomo e non tornò più, partì il nono gnomo e non tornò più, partì il decimo gnomo e non tornò più, partì l'undicesimo gnomo e non tornò più, partì il dodicesimo gnomo e non tornò più, partì il tredicesimo gnomo e non tornò più, partì il quattordicesimo gnomo e non tornò più, partì il quindicesimo gnomo e non tornò più, partì il sedicesimo gnomo e non tornò più, partì il diciassettesimo gnomo e non tornò più.
Il diciottesimo gnomo chiese agli altri due se doveva proprio partire.
Il diciannovesimo ed il ventesimo risposero di sì senza indugi.
Ovviamente anche lui non torno' più.
A questo punto il dicennovesimo disse al ventesimo: "Io vado ma se non dovessi ritornare non cercarmi potrebbe essere troppo pericoloso".
Ed il ventesimo: "D'accordo, buona fortuna!".
Naturalmente anche il diciannovesimo sparì.
Ma a quel punto il ventesimo decise di partire ugualmente.
Occorre sapere che il ventesimo gnomo era di tutti il più scaltro ma anche buono di cuore.
Per cui decise di partire anche per cercare di aiutare i suoi fratelli gnomi nel caso fosse stato necessario.
Quando giunse alla Grotta Nera vide in uno spiazzo vicino tutti i suoi fratelli in uno stato che lo riempi' di stupore: erano diventati delle statue d'oro e vicino a loro c'era una strana pietra rossa!
Il ventesimo gnomo cercò di riflettere sull'accaduto.
Nei paraggi non vide nessuno tranne la pietra per cui non riusciva a capire come poteva essere accaduta un tal cosa.
Ad un certo punto udì un rumore: era un piccolo topolino che gli si era avvicinato ai suoi piedi.
Gli venne un'idea: prese il topolino e lo diresse verso la pietra rossa.
Appena il topolino toccò la pietra questo rimase completamente immobile e si trasformo' in oro.
Il ventesimo gnomo, scoperta la cosa, provo' a gettare contro alla pietra un sasso ma questi non si trasformò in oro.
Poi fu la volta di un pezzo di ferro e anch'esso non venne trasformato in oro.
Scoprì quindi che la trasformazione poteva avvenire solo per le cose animate quali le persone o gli animali.
Così lo gnomo indossò un paio di guanti e prese la pietra rossa senza subire alcuna conseguenza.
Ma a quel punto pur avendo ottenuto quello che era il suo principale obbiettivo, ossia la Pietra Filosofale, si rese conto che i suoi fratelli erano ancora immobilizzati.
Preso dall'angoscia, andò a chiedere aiuto alla Fata del Bosco.
La fata gli spiegò che c'era un solo modo per rivedere i suoi fratelli vivi e felici: doveva buttare la pietra nel cratere del vulcano e rinunciarci per sempre.
Lo gnomo ebbe un attimo di sconforto: non era facile rinunciare così facilmente a ricchezze e benessere.
Ma alla fine il suo affetto per i fratelli prevalse e decise di recarsi al vulcano.
Giunto al bordo del cratere guardò per l'ultima volta la pietra e per un attimo immaginò di essere un re con un palazzo bellissimo e tante ricchezze.
Poi lanciò la pietra nel mare di lava all'interno del cratere e sparì per sempre dalla sua vista.
Lo gnomo tornò dalla fata per chiederle dove potesse trovare i suoi fratelli.
La fata lo diresse verso la grotta.
Corse più velocemente possibile, non vedeva l'ora di rivederli.
Giunto alla grotta ritrovò tutti i suoi fratelli ed anche il topolino che gli aveva permesso di conquistare la pietra.
Decisero quindi di organizzare una grande festa con tutti gli amici del bosco.