COLORINA
E LE VERDURE DELL'ORTO
L'orto del signor Giacomo era senza ombra di dubbio il più bello e rigoglioso di tutto il paese; egli vi passava la maggior parte del suo tempo coltivando ed accudendo con amore ogni tipo di ortaggio, ed era per lui una grossa soddisfazione poter tornare a casa ogni sera con il cesto colmo di squisite e variopinte verdure che la signora Loretta cucinava con passione.
Il signor Giacomo aveva però un cruccio: sua figlia Amanda, capricciosa e viziata, odiava le verdure e si rifiutava di assaggiarne anche un sol boccone, ben sapendo quale dispiacere dava in questo modo al suo papà.
Ogni volta che la famiglia si riuniva a tavola, era la solita cantilena.
“Amanda – diceva il signor Giacomo – vuoi assaggiare questa insalata? Ci sono i pomodori freschi e le carote! Oppure preferisci gli spinaci che ha cucinato la mamma? O forse le zucchine?”
Ma Amanda rispondeva sempre allo stesso modo: “Non mi piacciono le verdure – diceva con tono antipatico – e quindi non le mangio.”
Un giorno il signor Giacomo decise di portare con sè la figlia nell'orto: era molto grande, organizzato in settori rettangolari delimitati da piccoli steccati in legno, qua e là vi erano delle fontanelle per l'irrigazione ed in fondo c'era il capanno degli attrezzi.
Era un trionfo di profumi e di colori: il signor Giacomo passava da una settore all'altro controllando ogni singola piantina e illustrando le caratteristiche delle singole verdure alla sua figlia.
“Amanda – disse il signor Giacomo – aiutami a raccogliere un po' di verdura per questa sera. E prendi qualsiasi cosa ti piacerebbe mangiare!”
“Papà – disse con il solito tono antipatico – perchè mi hai portato qui? Lo sai che a me le verdure non piacciono. E poi sono stufa, voglio andare via, dalle mie amiche.”
“Possibile che non ci sia nulla che attira la tua attenzione?! nessun profumo?! ma guarda quanti colori: verde, rosso, giallo, arancione, violetto… non manca proprio nulla!”
Amanda, sempre più spazientita, continuò: “E va bene, va bene: devo proprio decidere quale verdura dovrò assaggiare? Mangerò tutte le verdure di colore azzurrino, nessun'altra!”.
Con queste parole pensò di avere davvero chiuso il discorso: si era guardata bene intorno e di verdure di color azzurro non c'era davvero traccia.
“Adesso devo andare – disse infine Amanda – ci vediamo stasera a casa”.
L'insolenza della giovane Amanda non irritò soltanto il povero signor Giacomo, ma anche tutte le creature dell'orto; esse infatti si sentirono offese da questo atteggiamento e decisero che occorreva dare una lezione a quella ragazzina viziata.
Così, quando il signor Giacomo lasciò l'orto, prese la parola la pianta di pomodori più anziana: “Questa ragazzetta è davvero impertinente”, cui fece seguito l'intero settore dei fagiolini “È vero. Nessuno ci aveva mai trattati così!”. “È una vergogna! – dissero in coro un paio di peperoni – da quando dobbiamo essere giudicati dal colore?!” “E poi, quel povero signor Giacomo – intervennero le carote – con tutta la cura che ci mette nell'accudirci, non merita di essere trattato così”.
Tutte le verdure dell'orto decisero quindi che bisognava trovare una soluzione a questo problema: “Amanda ci vuole azzurrine? – dissero in coro le piante – E sia, diventeremo azzurrine!”. Già, ma come?
Fortuna volle che Gino la talpa passasse da quelle parti e ascoltasse le voci provenienti dell'orto. Le talpe non erano ben tollerate dal signor Giacomo, che aveva riempito i vialetti dell'orto con dei dissuasori. Ma – si sa – ci vuole ben altro per tener lontane le vecchie talpe come Gino.
Scavò verso la superficie e sbucò proprio in mezzo al settore delle carote: “Ehilà gente, come va?! – disse la talpa – passavo di qua ed ho sentito i vostri discorsi. Qual è il problema?”.
“Il problema è che una cocciuta ragazzina ha deciso che mangerà verdura solo se questa sarà di colore azzurrino – disse la carota – e noi abbiamo deciso di darle una lezione. Solo che non sappiamo bene come fare”.
“Azzurrine, avete detto – disse Gino con fare pensoso – è un bel problema. Ma forse posso aiutarvi”. E continuò: “Avete mai sentito parlare della fata Colorina? Si dice che ogni volta che l'arcobaleno compare nel cielo sia possibile chiamare la fata e chiederle in dono uno dei sette colori; se non ricordo male, l'azzurro è uno di quelli!”.
Le verdure si consultarono rapidamente fra di loro, nessuno ne aveva mai sentito parlare, ma la soluzione proposta dall'amico Gino sembrava interessante.
“Bene – concluse quindi la pianta di pomodori – per il momento non vedo altra soluzione. Ora non ci rimane che aspettare la pioggia”. Poi, rivolgendosi alla vecchia talpa: “Grazie Gino, ci sei stato di grande aiuto. Ora però va, prima che il signor Giacomo scopra che sei stato di nuovo qui”.
Dopo alcuni giorni di cielo terso e sole caldo, finalmente qualche nube apparve all'orizzonte. “Evviva – annunciò la pianta di pomodori all'intero orto – finalmente un bel temporale in arrivo.”
Pochi istanti dopo alcune grosse gocce d'acqua annunciarono l'inizio di un violento acquazzone, che per circa un'ora strapazzò le piantine dell'orto.
Queste però erano già concentrate sul quello che sarebbe successo subito dopo la fine del temporale.
Infatti, quando in cielo tornò a splendere il sole, accompagnato da un meraviglioso arcobaleno, le piantine incominciarono ad invocare a gran voce il nome della fata.
Dapprima sembrò non succedere nulla, poi improvvisamente un bella farfallina iniziò a volare fra i filari delle verdure rampicanti, si abbassò in volo radente sul settore delle insalate e infine si fermò proprio sulla pianta di pomodoro più anziana.
Una flebile voce ruppe il silenzio che si era venuto a creare nell'orto. “Direi che c'è qualcuno che ha una gran fretta di parlare con me – disse la farfallina – Ebbene, eccomi qui. Sono Colorina, la fata dell'arcobaleno”.
Il vecchio pomodoro iniziò a raccontare a Colorina il motivo della loro chiamata, via via supportato da tutte le altre verdure presenti nell'orto.
“Una situazione davvero bizzarra – disse Colorina dopo aver ascoltato con attenzione le parole dei vari ortaggi – non mi era mai capitato nulla di simile. Però, potete stare tranquilli; io posso aiutarvi”.
La versione completa della fiaba è presente nella raccolta Fiabe alla Carta, disponibile alla pagina I LIBRI >>