STELLINA
Sara era molto contenta, la settimana prossima avrebbe compiuto 14 anni, e come al solito avrebbe ricevuto molti regali.
Fra tutti, però, quello più atteso era quello della mamma: si iniziava a parlarne mesi prima, si girava per ore da un negozio all'altro, ma alla fine rimaneva la sorpresa.
Quest'anno si trattava di una collana, e Sara adorava le collane: chissà quale avrebbe scelto la mamma fra le migliaia che avevano visto insieme.
Assorta in questi pensieri, Sara stava tornando a casa da scuola attraversando il parco, quando all'improvviso una strana luce in mezzo al prato attirò la sua attenzione.
"Sarà il riflesso di un pezzo di vetro - pensò Sara - oppure una moneta" ma la curiosità la spinse in mezzo al prato a verificare: con una certa sorpresa Sara notò che non si trattava né di un vetro né di una moneta, ma di una piccola pietra.
Una piccola pietra bianca che brillava di una luce intensa, anche quando non era esposta al sole. Sara raccolse la pietra e si avviò verso casa.
Dopo pranzo, andò nella sua cameretta e trasse dalla tasca la piccola pietra: voleva vedere se anche in casa era in grado di brillare con la stessa intensità vista a parco.
E con grande sorpresa, vide che la pietra era ancora più luminosa di prima.
"Ma come fa ad essere così brillante?!" disse Sara tra sé e sé, e la sorpresa fu grandissima quando una vocina appena percepibile le rispose: "Perchè sono una stellina!".
Sara pensò di sognare e si guardò intorno per vedere se ci fosse qualcuno che voleva farle uno scherzo. Assicuratasi di essere sola, mise la pietra sulla scrivania e sedutasi di fronte disse: "Che cosa hai detto?".
Le sembrava un po' strano parlare con una pietra, ma questa sensazione si tramutò in stupore quando la stessa vocina rispose: "Sono una stellina. Una stellina caduta sulla terra. Una nuvola dispettosa, invidiosa della mia lucentezza, si mise davanti a me per mettermi in ombra. Ma non basta certo una nuvola a rendere meno luminosa una stella, e così la nuvola mi diede un colpo e mi fece cadere sulla terra".
Sara pensava di sognare: una stella caduta sulla terra è impossibile! Ma la voce continuò: "Mi sentivo tanto sola in mezzo a quel prato, poi finalmente sei arrivata tu e mi hai preso con te. Grazie" ed aggiunse: "Ti prego, non abbandonarmi. Tienimi sempre con te".
A quel punto Sara ebbe un'idea: "Stai tranquilla - disse alla stellina - mi è appena venuta un'idea" e corse dalla mamma. "Mamma - disse tutta eccitata Sara - hai già ritirato il mio regalo? No?!, bene allora vorrei chiederti un piacere". Mostrò la stellina alla mamma e le chiese di poterla trasformare in un ciondolo per la sua nuova collana. Ovviamente la mamma acconsentì, ed indicò a Sara il negozio dove aveva commissionato la collana.
Sara non perse tempo, prese con sè la stellina e si avviò verso il negozio indicato dalla mamma; era una bella oreficeria, con tante vetrine piene di monili e gioielli luccicanti.
Entrata nel negozio chiese di poter parlare con il proprietario: "Mia mamma ha ordinato questa collana per me - disse Sara - ora però vorrei sostituire questo ciondolo con uno nuovo in cui si possa incastonare questa pietra" e mostrò all'orefice la stellina.
L'orefice si mostrò perplesso. "È davvero bella questa pietra - disse - ma il ciondolo originale è uno smeraldo, una pietra preziosa". Sara però era irremovibile: "Va bene - disse allora l'orefice - mi lasci la pietra e vedrò cosa posso fare". A malincuore Sara lasciò la stellina, non prima di averle sussurrato un saluto e lasciò il negozio.
La versione completa della fiaba è presente nella raccolta Fili di Fiabe, disponibile alla pagina I LIBRI >>