PESCE NATALE
La notte del 24 dicembre è sempre speciale, direi meglio, magica. È la notte di Natale.
Ci si affaccia alla finestra e si scruta il cielo, in attesa di vedere Babbo Natale sulla sua slitta trainata dalla renna.
E poco importa se alla fine, colti dal sonno, non lo si riesce a vedere: la mattina successiva, sotto l'albero, ci sono i doni che lui ci ha portato.
Per Babbo Natale e la sua fidata renna però è una notte di duro, durissimo lavoro, ma anche di immancabili sorprese. Come quella che stiamo per raccontare.
Aveva praticamente finito di distribuire tutti i doni, mancavano soltanto alcuni paesini sull'altra sponda del mare; la notte volgeva al termine, ma ormai era quasi fatta! Faceva molto freddo, e stava per scatenarsi una violenta bufera, ma Babbo Natale non ci badò e iniziò la sua cavalcata sopra il mare.
Tutto sembrava andare come al solito, quante volte aveva fatto quel viaggio, ma all'improvviso la renna inciampò in una nuvola birichina e cadde rovinosamente, trascinando con sè slitta e Babbo Natale. L'impatto con l'acqua fredda non fu certo piacevole, ma il problema più grosso fu ritrovarsi in fondo al mare, con la slitta insabbiata ed i doni sparpagliati tutto intorno.
La renna faceva una grossa fatica a muoversi su quel fondo sabbioso e Babbo Natale non sembrava in grado di poterla aiutare. Ma la cosa in assoluto più grave era il tempo, o meglio, la mancanza di tempo!
L'improvvisa comparsa di Babbo Natale sul fondo marino non passò certo inosservata agli abituali abitanti di quei luoghi: attorno alla slitta si fecero sempre più vicini pesci di ogni razza e dimensioni, ma tutti si mantenevano a debita distanza.
Finché un anziano delfino, rotti gli indugi, si avvicinò a quello strano vecchietto vestito di rosso e gli domandò: "Chi sei tu? E cosa ci fai sul fondo del mare?".
Babbo Natale rimase sorpreso da questa domanda: "Chi sono io? Ma lo sanno tutti chi sono io: sono Babbo Natale". Già, tutti sulla terra ferma, ma forse in fondo al mare la sua storia non è così nota. Così si rivolse al delfino e disse: "Mi chiamo Babbo Natale, e tutti gli anni, la notte del 24 dicembre, attraverso i cieli per portare i doni ai bambini del mondo".
Il delfino non riusciva a capire bene il senso di quelle parole, e fra sè e sè ridacchiava: sarà stata la botta! Allora Babbo Natale si sedette su uno scoglio e raccontò nel dettaglio la sua storia.
La versione completa della fiaba è presente nella raccolta Fili di Fiabe, disponibile alla pagina I LIBRI >>