LE TRE SORELLE
All’interno di un grande bosco, in una bella casetta, viveva una nonna con tre nipotine.La più grande si chiamava Stella, le due gemelline si chiamavano Erica e Elisa.
La vita nel bosco era semplice e tranquilla, e le bambine crescevano in serenità e salute.
Una notte, d’improvviso, si scatenò un grosso incendio e presto le fiamme giunsero anche alla casa. La nonna riuscì a farle uscire dalla casetta e gridò:
“Scappate verso il fiume e non fermatevi finché vedrete le fiamme nel bosco!”.
Furono le ultime parole che le bimbe udirono giungere dalla casa. Una volta giunte al fiume corsero a perdifiato lungo il sentiero che lo costeggiava, finché ad un tratto videro una barca legata ad un albero.
“Siamo troppo stanche per proseguire a piedi – disse Stella, la sorella più grande – saliamo su questa barca e facciamoci trascinare dalla corrente”.
Intanto le fiamme continuavano a divorare il bosco alle loro spalle. Una volta salite sulla barca, la stanchezza prese il sopravvento e tutte e tre le bimbe si addormentarono.
Una volta sveglie, le bimbe si trovarono alla foce del fiume, in vista del mare!
“E adesso che cosa facciamo – chiese Erica – Ho freddo! Ho fame! e non vedo niente e nessuno intorno a noi”.
Ma Stella rispose:
“Non temere, vedrai che presto troveremo dove andare”.
Ed intanto, raccolto dal fiume un lungo ramo, cercava di far avvicinare la barca alla riva. Finalmente, raggiunta un’ansa del fiume, poterono scendere dalla barca, ed incamminarsi lungo un sentiero che portava alla spiaggia. Era ormai il tramonto e la fame e la stanchezza si facevano sentire, quando le tre ragazzine videro in lontananza una luce fioca.
“Sarà sicuramente la casa di un pescatore – esclamò Stella – se la raggiungiamo troveremo di sicuro qualcuno in grado di aiutarci”.
Man mano che si avvicinavano, la luce si faceva sempre più forte e chiara, e dopo un’oretta ancora di cammino arrivarono ad una bellissima casa, con un bel porticato che si affacciava direttamente sul mare.
“Che bella casa” esclamò Erica.
“Speriamo che ci sia qualcuno e che ci dia qualcosa da mangiare!” replicò Elisa.
“Lasciate fare a me – disse Stella – Adesso vado a bussare alla porta”.
Superato il porticato arrivò alla porta della casa e bussò.
“Chi e’? – sentì chiedere dall’interno della casa – Chi bussa a quest’ora alla mia porta?”.
“Siamo tre ragazzine – rispose Stella – ed abbiamo bisogno di aiuto!”.
In quell’istante la porta si aprì e si affacciò una simpatica signora.
“Ma cosa ci fanno tre belle ragazzine come voi in giro a quest’ora?” chiese la signora “Cosa vi e’ successo?”. Ed aggiunse “Ma entrate! inizia a fare freddo ed avrete una fame da lupo!”.
Fece accomodare le tre ragazzine in cucina e preparò qualcosa per cena.
“Allora – continuo la signora – raccontatemi tutto! Sapete, sono molto curiosa di sapere che cosa vi e’ successo”.
La signora era gentile e le ragazzine si sentivano al sicuro. Stella cominciò il suo racconto, parlò della sua casetta, della sua nonna e dell’incendio... di come erano dovute scappare e di come fossero giunte fin li sulla barca.
“Mi dispiace molto – disse la signora – per quello che vi e’ successo. Ma non preoccupatevi. Se volete, potrete restare con me tutto il tempo che volete. Vedete, io vivo da sola e gestisco questa locanda. Un po’ di compagnia, e magari un piccolo aiuto, mi farebbero davvero comodo”.
Le fanciulle accettarono volentieri, e la signora preparò loro una bellissima stanza dove poter finalmente riposare tranquille.
Gli accordi con la signora erano semplici: loro la aiutavano nei lavori domestici e nell’accogliere i viandanti e lei offriva loro ospitalità. Quella che doveva essere una sistemazione temporanea, ben presto divenne la nuova dimora delle tre fanciulle.
La signora era sempre molto gentile e disponibile con loro e ben presto divenne la loro mamma adottiva. La vita procedeva serena e spensierata; le tre ragazze, ormai cresciute – erano ormai di fatto i veri gestori della locanda.
Ed anche la locanda era cresciuta: era infatti diventata un bell’albergo, dove spesso venivano a villeggiare anche persone importanti.
Un giorno, l’anziana signora chiamò le tre sorelle e disse loro:
“Ormai sono molto anziana e non potrò più occuparmi della locanda. Ora dovrete proseguire da sole. Ma dovete farmi una promessa solenne!”.
Le tre sorelle si guardarono negli occhi, un po’ stupite, ma dissero in coro:
“Faremo tutto ciò che vorrete”.
Così l’anziana signora iniziò:
“Questa casa era di mio nonno, che la lasciò a mio padre, che a sua volta la lasciò a me.....e mi fece promettere di non abbandonarla mai!”.
Le tre ragazze iniziarono a capire, ma prima di poter fare qualsiasi domanda la signora continuò:
“Io ora lascio questa casa a voi, ma voi dovrete promettermi di non abbandonarla e di impegnarvi a far prosperare ciò che abbiamo costruito insieme in questi lunghi anni”.
Le tre ragazze rimasero un attimo in silenzio, finché Stella disse:
“Non preoccupatevi, vi prometto che non lasceremo mai questa casa! e questo albergo diventerà il più bello di tutta la regione!”.
Stella, in qualità di sorella maggiore, era sempre stata la portavoce di tutte tre le fanciulle; e anche questa volta Erica ed Elisa semplicemente dissero:
“Certo, Stella ha ragione. Non preoccupatevi”.
Passarono ancora alcune settimane, e l’anziana signora serenamente abbandonò questo mondo. Ora le ragazze dovevano davvero proseguire da sole. Ma questo non fu un problema. Tutte infatti si sentivano unite da quella solenne promessa, ed inoltre le attività dell’albergo andavano effettivamente a gonfie vele.
Ma un giorno si presentò un imprevisto: Erica infatti si era innamorata di un ragazzo che trascorreva ormai da anni le vacanze presso il loro albergo e ben presto si iniziò a parlare di nozze!.
“Lo so che abbiamo promesso di stare sempre qui – diceva Erica alle sorelle – ma io mi sono innamorata di Giulio, lui vuole sposarmi, ed anche io lo voglio! ... è l’uomo della mia vita!”.
Allora Stella disse:
“E va bene! io e tua sorella staremo qui e la promessa sarà comunque mantenuta”.
Dopo una bellissima cerimonia Erica e Giulio partirono per la loro nuova dimora, mentre Stella e Elisa continuarono a condurre l’albergo. E per un po’ tutto procedette normalmente, finché un giorno un ufficiale dell’esercito del re, ospite abituale dell’albergo, chiese ad Elisa di sposarlo.
La versione completa della fiaba è presente nella raccolta Fiabe di Terra e di Mare, disponibile alla pagina I LIBRI >>