LE SORELLE DEL MARE
C’era una volta una fanciulla di nome Giulia che viveva in un bel paesino in riva al mare; Giulia era una orfanella e viveva con gli zii che facevano i pescatori.
Aveva tanti amici ed amava trascorrere le belle giornate di sole a giocare con loro sulla spiaggia, ma al tramonto andava sempre in una bellissima insenatura, non lontano dal paese: si sedeva sugli scogli ed ammirava il sole tuffarsi nel mare.
L’azzurro del mare, il rosso del sole al tramonto, il verde delle piante... era il posto più bello del mondo, ed era tutto suo, era il suo rifugio segreto. Spesso si fermava ad ammirare il mare ed a sognare di fantastiche avventure: di galeoni, di pirati, di tesori finché il sole scompariva definitivamente nel mare e lei tornava a casa per la cena.
Un giorno, mentre era seduta sugli scogli di fronte al mare, un spruzzo d’acqua le bagnò la maglietta.
“Che strano – pensò Giulia – il mare è calmo eppure mi è arrivato questo spruzzo”. Non aveva ancora finito di pensare cosa poteva essere stato che un altro spruzzo d’acqua le bagnò completamente i piedi. “Qui c’è qualcuno che si vuole prendere gioco di me” penso Giulia e si alzò in piedi per vedere meglio se ci fosse qualcuno in acqua.
“Hey tu – gridò Giulia – chi sei? e perché mi fai questi dispetti?”.
“Ciao – disse la fanciulla in acqua – perché non vieni a fare il bagno con me? l’acqua è fantastica!”.
Giulia rimase un po’ interdetta, non conosceva quella fanciulla e le sembrava strano che si trovasse proprio lì e la invitasse per un bagno:
“Un bagno? adesso? ... ma è quasi ora di andare a casa”.
La fanciulla però insisteva:
“Dai, vieni! è meraviglioso! forza!”.
Non seppe neanche lei perché, ma alla fine Giulia si fece convincere:
“Va bene, eccomi”.
E con un bel tuffo si ritrovò in acqua in compagnia della sua nuova amica.
“Ciao, sei nuova di queste parti? Non ti ho mai visto! io sono Giulia, e tu?”.
“Ciao, io sono Sara, ed in effetti non sono mai stata qui. Però è un posto meraviglioso e sono sicura che ci ritornerò molto sovente. Adesso però nuotiamo!”. E scomparve rapidamente al largo.
“Hey, aspettami – gridò Giulia – non nuotare così forte!”.
Giulia era una eccellente nuotatrice, ma quella fanciulla era veramente un fulmine! Giulia si divertì davvero molto con la sua amica, ma ora il sole era completamente tramontato, lei doveva tornare a casa.
”Perché non vieni con me in paese?” chiese Giulia, ma Sara le rispose:
“Non posso, anch’io devo andare a casa. Ma, se vuoi, possiamo vederci qui domani, sempre al tramonto”.
“D’accordo – disse Giulia – a domani”.
Giulia passò tutto il giorno seguente a pensare a Sara, e non vedeva l’ora che fosse il tramonto per andare a quello strano appuntamento. Al calar del sole, Giulia era già in acqua, in attesa della sua amica. All’improvviso, quasi dal nulla, vide apparire Sara.
“Ciao – disse Giulia – ti stavo aspettando. Ma da dove sei arrivata? e dove sono i tuoi vestiti? non ti ho visto arrivare dagli scogli”.
“In effetti io sono arrivata dal mare – disse Sara – è li che abito”.
“Mi stai prendendo in giro, vero? – chiese Giulia – dove vivi, su una barca? e poi io non vedo barche qua vicino”.
“Hai ragione – disse divertita Sara – non vivo su una barca. Io vivo in mare. Vedi, Giulia, io non sono una fanciulla, ma una sirena! e vivo in fondo al mare!”.
“Perché mi devi sempre prendere in giro – disse un po’ seccata Giulia – le sirene non esistono!. E se anche esistessero tu non sei una sirena! altrimenti avresti la coda e non due gambe come me!”.
A quel punto però Sara si immerse in acqua, e una splendida coda variopinta si presentò proprio di fronte a Giulia.
“Ma non è possibile! non posso crederci! sei veramente una sirena!” esclamò Giulia.
“Ora mi credi? – disse Sara – però mi devi promettere di non dire niente a nessuno. Mio padre, il re delle sirene, non vuole assolutamente che noi sirene frequentiamo gli umani. Dice che sono pericolosi! Ma io ero troppo curiosa, e ieri sono arrivata qui e ti ho vista. È stato più forte di me! ti ho vista e ti ho spruzzato, volevo vederti da vicino. Ma tu mi hai subito vista, e allora ti ho invitato a fare il bagno. Non potevo mica uscire io”. E rise! “Dai, facciamoci una bella nuotata”.
Giulia era sbalordita, da un lato era spaventata, ma dall’altro trovava la cosa estremamente emozionante. Quante volte, seduta sugli scogli, aveva fantasticato di incredibili avventure: ebbene, ora tutto si era avverato!
“Hai ragione – disse Giulia – nuotiamo”.
Da quel giorno, Giulia dedicò sempre meno tempo sia agli zii che agli amici, scappava sempre via e correva nel suo rifugio segreto, a giocare con Sara.
Un giorno Sara preparò una bella sorpresa alla sua amica: “Ti piacerebbe venire a vedere dove vivo?” chiese Sara.
“Mi piacerebbe davvero, ma tu vivi in fondo al mare ed io non ci posso venire; non sono mica un pesce!”.
“Dimentichi che noi sirene siamo delle creature magiche! Se tu nuoterai abbracciata a me potrai venire in fondo al mare, così ti presenterò il mio papà!”.
A Giulia sembrò una pazzia, ma non poteva rinunciare a questa avventura: “D’accordo allora. Dimmi come devo fare”.
“Metti la maschera ed afferra la mia pinna – disse Sara – e stai tranquilla, sarà divertente!”.
In pochi secondi Giulia si trovò abbracciata alla pinna di Sara che nuotava veloce verso il fondo del mare. Era incredibile, Giulia riusciva a respirare e a parlare normalmente, pur essendo sott’acqua.
“È incredibile – diceva Giulia – siete davvero delle creature magiche”.
Dopo una mezz’ora di nuotata, Giulia intravide sul fondo del mare un fantastico castello di conchiglie e coralli, e tutto intorno tante sirene e tritoni che nuotavano felici. Sara entrò nel castello, mentre tutti la salutavano con riverenza: “Buongiorno, principessa”.
Arrivarono nella stanza più ampia e bella del castello, dove il re e la regina erano sedute su due enormi conchiglie.
“Ciao papà, ciao mamma. Ecco, questa è Giulia, la mia amica umana” disse Sara tutta felice.
“Sara, figlia mia, lo sai che ti avevo proibito di andare dagli umani – disse con tono severo il re – e tu non solo mi disubbidisci, ma la porti anche qui nel nostro castello! Tu non ti rendi conto quale grande pericolo ci fai correre!”
“Non adirarti papà – rispose Sara – lo so che non dovevo, ma Giulia è speciale, è una amica e mi ha promesso che non dirà nulla a nessuno”.
“È vero – disse Giulia, un po’ intimorita – non dirò mai nulla di voi e del vostro castello. Sarà solo e sempre un mio segreto!”. “Va bene, voglio crederti – disse il re – ora vai a divertirti con Sara”.
Quando entrambe furono uscite dal castello il re si rivolse alla Regina: “È sempre la solita! Sara non riesce a stare lontana dai guai”. Ma la Regina rispose:
“Lo sai che Sara si sente tanto sola, lo sai come avrebbe desiderato una sorella. Ora ha trovato questa amica umana! speriamo che non la deluda!”.
“È vero – disse il re, un po’ rattristato – comunque dirò ai miei fidati tritoni di sorvegliarle”.
Quando fu sera Sara riaccompagnò Giulia in superficie, la salutò, raccomandandosi ancora di non dire nulla a nessuno.
La versione completa della fiaba è presente nella raccolta Fiabe di Terra e di Mare, disponibile alla pagina I LIBRI >>